Perché serve la certificazione energetica per vendere casa?
Se vuoi vendere casa, devi sapere che esistono dei documenti obbligatori da preparare. Uno di questi è l’attestato di prestazione energetica (APE). Senza questa certificazione, in sede di atto notarile, il notaio non procederà con la compravendita, rischiando di mandare tutto all’aria.
Ma cos’è in pratica questo documento? Vediamolo insieme.
L’attestato di prestazione energetica
Il certificato energetico serve a stabilire i consumi della tua abitazione in termini di riscaldamento e raffrescamento. Il documento ha una validità di 10 anni e deve essere redatto da un tecnico abilitato iscritto all’albo dei certificatori energetici.
In parole ancora più semplici, grazie al certificato energetico sarai in grado di dimostrare al tuo potenziale acquirente quanto la casa consumi di riscaldamento durante il periodo invernale.
Negli ultimi tempi questo aspetto è diventato di vitale importanza per chi desidera acquistare una casa, ed è un parametro di confronto che viene tenuto in seria considerazione anche nel mio sistema di valutazione immobiliare per la definizione del prezzo di vendita.
Quello del risparmio energetico, infatti, è un tema molto sentito a livello globale e l’attribuzione delle classi energetiche ha stravolto il modo di costruire e riqualificare le abitazioni, con nuove tecniche volte all’abbattimento dei consumi.
Questa è stata anche una delle cause del crollo dei prezzi degli immobili più datati (di 20, 30, 40 anni) e dell’aumento di quelli delle abitazioni di nuova costruzione, realizzate con moderne tecnologie e standard abitativi sempre più elevati.
L’assegnazione delle classi energetiche
Con l’assegnazione delle classi energetiche, a ogni immobile viene attribuita una lettera che indica il livello dei consumi: vanno dalla G fino alla A4, per un totale di 10 classi energetiche. Più la classe dell’immobile si avvicina alla lettera A minori sono i consumi e più alto diventa il suo valore di mercato.
Hai mai sentito parlare di immobili eco-sostenibili? Ecco, sono quelli in classe A1, A2, A3 e A4, con consumi quasi pari a zero.
ll potenziale cliente che vuole acquistare la tua casa valuterà attentamente tutti questi aspetti e, nel caso in cui si trovi davanti un’abitazione in classe G, muoverà domande e obiezioni proprio relative al risparmio energetico, facendoti presenti tutti i lavori da effettuare per contenere i consumi.
E questo sul prezzo di un’abitazione influisce… e non poco!
Quando e come si ottiene l’attestato di prestazione energetica
L’attestato di prestazione energetica è obbligatorio per legge se vuoi vendere casa. Ma quando va fatto?
La normativa dice che ogni singolo immobile va pubblicizzato esplicitando l’indice di consumo (IPE) e la classe energetica. Ne deduciamo che il certificato energetico va richiesto nel momento in cui decidi di vendere casa. Non puoi aspettare di trovare l’acquirente giusto, ricevere una proposta, accettarla, fare il preliminare… la legge parla chiaro e non te lo permette.
Oltre al discorso pubblicitario, è comunque anche una questione di trasparenza nei confronti dei potenziali acquirenti. Non sto dicendo che devi dare una copia del certificato a tutti quelli che vengono a vedere la tua casa, ma da subito devi permettere a chi mostra interesse per l’abitazione di poter materialmente visionare il documento. Se tu volessi comprare casa, non credi che questo aspetto potrebbe influenzare la tua decisione finale?
C’è da dire anche che in molte agenzie immobiliari questo iter non viene rispettato, anzi. Purtroppo vedo ancora agenti a cui vengono chieste informazioni basilari sull’immobile che non sanno fornire risposte. Figuriamoci se hanno detto al proprietario che il certificato energetico è obbligatorio fin dall’inizio!
Eh sì, perché sta proprio all’agente immobiliare informare i venditori di quest’obbligo.
Molti proprietari provano a rimandare la redazione dell’attestato di prestazione energetica per evitare di anticipare le spese, nonostante si tratti di piccole cifre (intorno ai 200 euro IVA inclusa) che comprendono anche la tassa da corrispondere all’ente regionale.
La maggioranza di loro non sa che esistono delle multe molto salate (fino a 3000 euro) per chi pubblica un annuncio immobiliare senza che vengano riportati i parametri energetici. Quindi fai attenzione e, nel momento in cui prendi la decisione di vendere la tua casa, incarica subito un certificatore energetico abilitato per la redazione dell’attestato.
Al tecnico che avrai selezionato dovrai fornire:
- le schede catastali, così eviterà di dover fare i rilievi e risparmierai sulla spesa finale;
- il libretto della caldaia o del generatore di calore;
- la prova fumi della caldaia non scaduta, che per legge va fatta ogni due anni.
Inoltre il tecnico dovrà eseguire un sopralluogo del tuo immobile per verificare la tipologia dell’impianto di riscaldamento. Solo dopo averlo effettuato, e avendo a disposizione tutta la documentazione necessaria elencata qui sopra, potrà elaborare la certificazione energetica.
Ricorda: per la normativa vigente, il sopralluogo è obbligatorio. Diffida quindi dei vari siti web che promettono certificazioni a pochi euro senza neanche vedere la casa. Sono documenti che non hanno nessuna attendibilità e validità, e che possono influire negativamente sul prezzo della tua abitazione.
Saresti felice se la tua casa venisse certificata in classe G essendo, magari, una classe E o superiore, vedendo quindi sminuito il reale valore?
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