Come devi comportarti quando vendi casa?

Eccoci arrivati al centesimo articolo di questo Blog.

Un traguardo davvero importante considerando anche l’enorme mole di pubblico che ormai ci segue costantemente e che trova aiuto nei nostri articoli. Pertanto, colgo l’occasione per ringraziarti e per dirti che non ci fermeremo ma continueremo a diffondere più informazioni utili possibili per aiutarti a vendere casa nel migliore dei modi.

Dopo questa breve ma doverosa introduzione, in questo articolo voglio trattare un argomento molto delicato e che troppo spesso pregiudica anche la vendita di un’abitazione: ovvero il comportamento del proprietario di casa nei confronti dell’acquirente.

Scrivo questo articolo in quanto sono proprio reduce da una compravendita con proprietari davvero difficili da gestire e che, purtroppo, per via del loro comportamento hanno reso difficile la vita a me in qualità di intermediario, ma anche ai poveri ragazzi acquirenti.

Se possiedi una casa e vuoi venderla, devi essere COLLABORATIVO sia con il tuo agente immobiliare che con i tuoi acquirenti; solo in presenza di un atteggiamento di collaborazione fra tutte le parti riuscirai in primis a vivere tu la vendita della tua abitazione nel modo più sereno possibile.

Ti dico questo perché Paola e Guido, proprietari di casa in questione, hanno tenuto un comportamento ostile al punto da vivere anche loro stessi tutto il procedimento di vendita come un VERO E PROPRIO INCUBO.

Mi spiego meglio.

Paola e Guido mi contattano per vendere il loro quadrilocale dopo aver seguito il nostro blog e essersi informati sul nostro metodo di lavoro.

Guido mi dice al nostro primo incontro: “Leggo tutti i tuoi articoli e le testimonianze dei tuoi clienti per cui sono preparato su come mi devo comportare durante la vendita.”

Quando si dice le ultime parole famose….

Dopo averlo letto attentamente, mi firmano senza indugio l’incarico di vendita in esclusiva: spiego tutte le clausole in esso contenute e preciso che l’esclusiva comporta l’affidarsi a un professionista specializzato nella vendita di case che impiega  tutte le sue risorse per portare a termine l’incarico con successo.

Io, quindi, assicuro che utilizzerò ogni mio canale pubblicitario per sponsorizzare la loro abitazione; in cambio chiedo solo la loro fiducia.

Sul punto Paola e Guido mi rassicurano subito anche in virtù  del fatto che erano stati loro a contattarmi dopo essersi adeguatamente informati.

Dopo pochissimo tempo arriva una proposta di acquisto vincolata alla concessione del mutuo agli acquirenti: convoco così in ufficio i proprietari, la leggo insieme a loro spiegandogli COMPIUTAMENTE tutto ciò che CONTIENE e COMPORTA una proposta condizionata.

[Sulla proposta vincolata al mutuo puoi leggere il mio articolo cliccando sul link qui a fianco–> https://www.salvi-immobiliare.it/proposta-di-acquisto-vincolata-al-mutuo-prendere-o-lasciare/]

Mi soffermo sul fatto che una proposta vincolata all’erogazione del mutuo fissa immediatamente tutto quanto concerne la vendita, cioè:

  • prezzo di vendita
  • modi e termini di pagamento
  • data entro la quale l’acquirente dovrà avere la delibera del mutuo dall’istituito di credito (di solito tra  30-45 giorni)
  • data entro e non oltre la quale dovrà essere fatto il rogito notarile.

Di conseguenza, faccio ben presente a Guido e Paola che se avessero messo la firma PER ACCETTAZIONE sulla proposta, NON avrebbero più modificare nulla se non di comune accordo con la controparte: sarebbero stati, perciò, da quel momento vincolati a tutti gli effetti a tutto quanto in esso contenuto, che sarebbe  divenuto efficace solo qualora i loro compratori avessero ottenuto il credito dalla banca.



Li rassicuro sulla fattibilità del mutuo dal momento che gli acquirenti si erano già informati in merito e non avrebbero dovuto esserci problemi; li invito, pertanto, a guardarsi intorno per cercare una loro nuova sistemazione.

Nello specifico la proposta indicava il 28 febbraio la data ultima per l’erogazione del mutuo agli acquirenti e il 30 marzo era il termine entro e non oltre il quale andava fatto il rogito.

Guido e Paola, dopo avermi rassicurato che fosse loro “tutto molto chiaro”, decidono di firmare la proposta per accettazione: si vincolano così a tutto quanto in esso contenuto…salvo poi dimenticarsene e voler cambiare tutto!

In data 2 febbraio li chiamo per confermare che era arrivata la delibera di concessione del mutuo agli acquirenti convocandoli così a stipulare il definitivo preliminare di compravendita. Mi risponde Guido in modo molto ostile, attaccandomi sul fatto che fino ad allora non l’avevo aggiornato e che, pertanto, non avendo la certezza di vendere, non si era ancora guardato intorno alla ricerca di una nuova abitazione.

Aggiunge che, stando così la situazione, non si sarebbe presentato al preliminare e pretendeva la proroga di circa mese (quindi fino al 20 aprile) del termine per la stipula del rogito.

L’inizio di un’odissea.

Io gli ricordo che non era cambiato nulla rispetto a quanto indicato in proposta e che lui stesso, insieme alla moglie, aveva accettato.

  • LORO avevano ACCETTATO che il termine ultimo per la delibera del mutuo fosse il 28 febbraio;
  • LORO avevano ACCETTATO che il termine per la stipula del rogito notarile fosse il 30 marzo.
  • A LORO avevo fatto ben presente che tutto ciò NON fosse modificabile se non di comune accordo con gli acquirenti che, però, nel frattempo avevano venduto la loro abitazione per cui avrebbero avuto meno flessibilità per il cambiamento delle date.

Ricordo inoltre a entrambi che, durante il colloquio in ufficio dove avevano firmato per accettazione, ero stato chiaro sul fatto che l’organizzazione e il rispetto delle date e delle tempistiche indicate in proposta NON fosse un optional ma un impegno tassativo e che il loro mancato rispetto avrebbe potuto far saltare la vendita o fargli perdere il doppio della caparra.

[All’argomento ho dedicato anche un articolo che puoi leggere cliccando qui https://www.salvi-immobiliare.it/sara-riuscita-anna-a-spostare-la-data-del-rogito-dopo-aver-accettato-la-proposta-di-acquisto/]

Guido e Paola sono imbufaliti, dicono di non ricordare nulla (dove basterebbe semplicemente leggere la proposta) e tentano di mettere in dubbio la mia professionalità incolpandoMI (???) della loro mancanza di organizzazione: rimangono fermi sulla loro posizione ribadendo che non avrebbero firmato più alcun accordo se non dopo lo spostamento del rogito.

In questa situazione penso agli acquirenti, Claudio e Roberta, una giovane coppia così felice ed entusiasta di aver trovato la casa dei loro sogni con tutto lo spazio necessario per far giocare i due bimbi piccoli.

Li chiamo immediatamente spiegando loro la reazione INSPIEGABILE ed esagerata dei proprietari di casa e la richiesta di modificare la data fissata per il rogito notarile.

Claudio e Roberta pur di non far svanire il loro sogno, si dimostrano collaborativi e decidono di CEDERE alla richiesta dei proprietari e quindi di spostare la data del rogito al 20 aprile. Ciò nonostante l’enorme disguido che questa modifica avrebbe loro provocato: avendo venduto la loro casa, si sarebbero visti costretti a concentrare il trasloco in pochi giorni e gestire nel contempo anche i due bambini piccoli.

Informo dell’accoglimento della loro richiesta i proprietari di casa Guido e Paola che, tra l’altro, mi comunicano di NON essersi ancora attivati con il Comune per l’estinzione del vincolo sul loro terreno. E ciò nonostante io glielo avessi detto sin dal nostro primo incontro in quanto la mancata eliminazione di questo peso avrebbe fatto saltare la vendita.

Mi propongo così di occuparmene in prima persona, grazie al nostro ufficio tecnico interno per cercare di accelerare  le tempistiche e agevolarli: ma niente, i proprietari si dimostrano diffidenti e incaricano l'”AMICO” geometra che non avendo alcun documento, ci chiama per farsi  trasmettere tutti i documenti con ulteriore perdita di tempo.

La mancanza di fiducia nei miei confronti [e quindi nei confronti del professionista che loro stessi avevano incaricato] raggiunge l’apice  quando la banca richiede uno spostamento della data del rogito a causa di un problema tecnico interno.

L’istituito di credito prescelto dagli acquirenti per l’erogazione del mutuo stava proprio in quei giorni attuando dei cambiamenti che necessitavano lo spostamento del rogito per un paio di giorni; ci informava anche del metodo di pagamento del prezzo della casa ai proprietari che da qualche mese avveniva a mezzo di bonifico [ e non più di assegno circolare].

Comunico la notizia alle parti e ottengo due reazioni diametralmente opposte:

  • gli acquirenti che avrebbero avuto un GAP di un paio di giorni in cui sarebbero rimasti senza casa, non fanno storie, capendo che non è colpa ne mia, ne loro, ne dei venditori, ma una procedura della banca;
  • i proprietari mi aggrediscono, incolpandomi di aver scelto proprio quell’istituto bancario e rifiutandosi di ricevere un bonifico come metodo di pagamento.

Spiego a Guido e Paola che si tratta di una procedura usata ormai ordinariamente dalla banca e che il bonifico in questione sarebbe stato sicuro al 100% venendo visualizzato su un portale ad hoc dal notaio.

Guido e Paola continuano imperterriti a non fidarsi e iniziano a fare 3000 telefonate agli amici [nessuno dei quali è quali è specializzato nella vendita di case] mettendo perfino in dubbio ciò che viene loro detto dal direttore della banca e dal notaio stesso.

Nel frattempo negano un qualsiasi ingresso in casa agli acquirenti [giusto per ripagarli della loro gentilezza visto che che avevano accolto la loro richiesta di spostamento del rogito; li devo ringraziare per aver mantenuto sempre  un atteggiamento rispettoso e collaborativo] che rischiavano di rimanere “senza tetto” per loro e per i  due bambini piccoli.

Una situazione al limite del paradossale che fortunatamente alla fine si è risolta ma che ha comportato uno STRESS INCREDIBILE PER TUTTI.

Una normale compravendita che avrebbe potuto essere conclusa senza NULLA di tutto ciò e in piena serenità solo se i proprietari si fossero davvero fidati della mia professionalità e del mio lavoro quotidiano intermediario specializzato nella vendita di case.

Ho voluto raccontarti tutta questa vicenda perchè, se ti stai apprestando a vendere casa e hai intenzione di affidarti ad un agenzia immobiliare, successivamente poi dovrai fidarti ed essere collaborativo per portare a termine nel migliore dei modi la compravendita.

In alternativa, se pensi invece di sapere come gestire una compravendita immobiliare allora sei liberissimo di fare totalmente da solo e privatamente affidandoti solo alla consulenza di amici e parenti che non faranno altro che confonderti le idee.

Quindi, se desideri affidarti SOLO ad uno specialista nella vendita di case e affrontare nel migliore dei modi la vendita di casa tua, chiamami al 0302500718 e sarò felice di aiutarti.

Come sempre ti auguro una buona vendita!

Alessio

PS: Se vuoi sapere cosa dicono di me e della mia agenzia immobiliare i miei clienti clicca qui sotto:


PPS: E’ uscito il mio libro VENDO CASA CON IL SORRISO, se vuoi saperne di più clicca qui sotto:


 

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